Nella serata del 19 febbraio a Fiumicino, una cinquantina di volontari, tra i quali quattro donne, hanno dato vita alla prima uscita delle passeggiate della legalità. A unire tutte queste persone, tra cui studenti, cittadini comuni e commercianti, le diverse rapine subite sommate ai furti e alle infrazioni notturne. Il serpentone si è snodato alle 22 in piazza Grassi. Alle 22.15 due pattuglie della Polizia hanno fermato i volontari manifestanti e alcuni giornalisti in servizio, schedandone diversi.
Il colloquio con le forze dellordine è durato circa trenta minuti durante i quali i volontari hanno incassato la solidarietà degli agenti, i primi a vivere sulla loro pelle la carenza di uomini e mezzi con i quali operare e garantire la sicurezza. I primi a dover fare turni massacranti, a clonarsi per presidiare con quei pochi strumenti che hanno un territorio vastissimo, il settimo comune per estensione in Italia. In tutto cerano circa dieci autovetture che hanno percorso le tante strade al buio di Focene, Fiumicino e Isola Sacra. Unica arma contundente un thermos di caffè per rimanere svegli. Le passeggiate della legalità continueranno anche questa notte e non termineranno fino a quando le istituzioni non prenderanno provvedimenti. Le richieste delle associazioni e dei cittadini che hanno aderito sono le seguenti: lapertura della nuova caserma dei Carabinieri di via della Foce Micina, terminata e mai utilizzata, listituzione di una Tenenza dei Carabinieri a Fiumicino, il potenziamento degli organici di Polizia, Carabinieri e di tutte le forze dellordine presenti sul territorio. E ancora, un bando per lassunzione, anche stagionale, di agenti della polizia locale e istituzione di due pattuglie notturne che possano dare respiro alle tartassate forze dellordine, la realizzazione di un piano per lilluminazione pubblica e interventi celeri per riparare gli innumerevoli guasti che ogni sera lasciano al buio decine strade del Comune di Fiumicino. Le passeggiate della legalità termineranno poi con una fiaccolata per chiedere maggiore sicurezza sul territorio, un po come accaduto ad Aprilia e Ardea negli scorsi mesi. La nostra spiegano le associazioni che hanno aderito alliniziativa è soltanto una iniziativa provocatoria, per richiamare lattenzione delle istituzioni sulla carenza cronica di sicurezza e di mezzi sul nostro territorio. Non vogliamo assolutamente sostituirci alle forze dellordine. Tantè che non avevamo bastoni, caschi o passamontagna. Eravamo a volto scoperto, con thermos di caffè e documenti in tasca. Il nostro è soltanto un tentativo di tenere alta lattenzione e denunciare un disagio sociale che ha portato a unescalation di episodi di microcriminalità sul nostro territorio.